Con tre sentenze pubblicate in data 10.12.2020, il Tribunale di Santa Maria C.V. ha accolto altrettanti ricorsi promossi dal nostro Studio nell’interesse di alcuni collaboratori scolastici, in forza dei quali era stato richiesto il riconoscimento, ai fini giuridici ed economici,dell’intero servizio pre-ruolo effettivamente prestato fin dal 2001 e la condanna del Ministero dell’Istruzione alla collocazione nella fascia stipendiale corrispondente alla effettiva anzianità, oltre al pagamento delle differenze retributive maturate. Sull’assunto dell’evidente discriminazione della normativa italiana in tema di riconoscimento del servizio pre-ruolo nei confronti del personale precario, il Tribunale ne ha confermato l’illegittimità per violazione del diritto comunitario (clausola 4 dell’Accordo Quadro CES, UNICE e CEEP allegato alla Direttiva 1999/70/CE), riconoscendo il diritto dei ricorrenti, ai fini della ricostruzione di carriera, alla valutazione “per intero” di tutto il periodo di servizio svolto antecedentemente all’assunzione in ruolo e conseguente collocazione nella fascia stipendiale corrispondente alla effettiva anzianità, disponendo, altresì, per la condanna del Ministero al pagamento delle differenze retributive da ciascuno maturate. Nonostante il consolidamento giurisprudenziale alla luce di analoghe sentenze pronunciate da altri tribunali, la normativa interna e la contrattazione integrativa continuano a contenere elementi gravi elementi discriminatori per i lavoratori precari che, pertanto, per ottenere l’integrale riconoscimento del servizio antecedente alla nomina in ruolo ai fini della ricostruzione di carriera sono costretti a ricorrere in Tribunale.