È notizia di oggi che con una recente ordinanza interlocutoria il Consiglio di Stato ha imposto al M.I.U.R. di fornire chiarimenti in merito all’evidente contraddizione rinvenibile nella norma transitoria recentemente approvata per la partecipazione ai concorsi, riconoscendone implicitamente il titolo come valido all’insegnamento, ma non ai fini della inclusione nella seconda fascia delle graduatorie di istituto.
E difatti, in base alla previsione transitoria contenuta nel D.Lgs. n. 59 del 2017, per i docenti ITP il nuovo requisito della laurea breve previsto per la partecipazione ai concorsi a cattedre sarà richiesto a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025, in tal modo confermandosi che, ai fini della inclusione nella II fascia delle graduatorie di circolo e di istituto, risulterebbe sufficiente il solo possesso del titolo di studio di scuola superiore, in quanto idoneo per l’accesso all’insegnamento.
Tale conclusione risulterebbe inoltre avvalorata dall’ulteriore disposizione contenuta nel D.M. n. 92 del 2019, la quale ha escluso, fino all’anno scolastico 2024/2025, la necessità del possesso dei requisiti previsti dall’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo n. 59/2017 ai fini della partecipazione ai percorsi di specializzazione sul sostegno, riconoscendo in tal modo transitoriamente il valore abilitante del titolo di studio posseduto dagli ITP.
La vicenda dei ricorsi per l’accesso in II fascia dei docenti I.T.P. sembrava dunque definitivamente compromessa alla luce della recente Giurisprudenza del Consiglio di Stato, mentre l’ordinanza resa ieri dal medesimo Collegio potrebbe costituire una svolta significativa per i ricorsi ancora pendenti che possono ancora essere definiti in senso favorevole ai docenti.
